venerdì 30 luglio 2010

Il dramma dell'amministratore delegato

Come ho scritto su questo blog da una wunderkammer si può uscire se si scopre al suo interno un bestiario, e che è indubitabile la connessione tra wunderkammer e bestiario, se traduciamo la parola "wunderkammer" in "labirinto". Il labirinto è per definizione il palazzo cretese di Minosse dove, imprigionato al suo centro, era in agguato il Minotauro (bestiario e bestio allo stesso tempo). E cos’è il labirinto cretese se non la razionalizzazione della caverna, luogo per eccellenza delle meraviglie, in fondo alle caverne pitture di animali attendevano il visitatore per meravigliarlo e spaventarlo. Caverna, labirinto, ricerca di un centro, viaggio iniziatico e più che altro fisico alla volta della Terra Santa sulle strade labirintiche del mondo, tra mille meraviglie e mille mostri in agguato, talvolta, per i pigri e troppo indaffarati borghesi che si scaldavano i piedi al sacro fuoco del dio-denaro, era il labirinto, inciso sul pavimento dei consigli di amministrazione, il succedaneo del viaggio come l'orzo del caffè.
Il labirinto era il caos che sognava l’ordine (l'ordine delle wunderkammern), era la ricerca del centro, del nocciolo segreto delle cose. Ma non esistono mappe aggiornate e non esistono nomi. Le strade non hanno nomi. Non esistono procedure per toccare il centro del labirinto: “La via non ha un nome; la Via che ha un nome non è la vera via” (Tao Te Ching). La via per toccare il centro del labirinto (il centro della Terra) non è la stessa per andare a Pistoia o forse sì.

In un pianeta-miniera distante n anni luce dalla Terra dell’anno 2264, abitato da minatori, un ingegnere e un amministratore delegato (in un classico episodio di Star Trek: The Devil in the Dark), pianeta all’apparenza disabitato da forme di vita aliena, improvvisamente un mostro, una creatura dell'oscurità, semina il terrore tra i minatori, l’ingegnere e l’amministratore delegato; terrore che nasce nelle gallerie più profonde del pianeta-miniera e si diffonde fino alle gallerie prossime alla superficie desolata del pianeta. Urge il pronto intervento e il soccorso dell’Enterprise, nei panni del capitano James T. Kirk, del signor Spock e del dottor McCoy. Essi hanno il compito di debellare il mostro che nascondendosi nell’oscurità trasforma i malcapitati minatori in pozzanghere grigie e fumanti, tali e quali a smoccolature di candele, residui carbonizzati e fluidi all'interno di macabre silhouette.

Be', tra un moccolo e l’altro l’amministratore delegato informa i nostri eroi di un dato di fatto: c’è un mostro che si aggira nelle gallerie del pianeta-miniera e deve essere eliminato; ma come ha scritto Cesare Pavese a proposito di Tom Sawyer, “il reale non è un dato, ma una scoperta inesausta”, così il signor Spock, dopo tre anni passati in giro nello spazio profondo, ad incontrare assassini, creature mutaforma, artisti dell’inganno e dello sghignazzo, divinità dell’Olimpo e del deserto, pazzi batteristi, vagabondi e indiani in estate, lui, il signor Spock, nonostante non sia più il ragazzo appena diplomato di umore nero e con gli orecchioni (a punta) eccolo che si meraviglia di una palla appoggiata sulla scrivania dell’amministatore delegato. E chiede cos'è.



Il signor Spock, che avrà tanti difetti (ogni giorno il dottor McCoy gliene scopre uno nuovo) ma non è l’ottavo nano della minera, esclama che la palla "è indubbiamente una curiosità geologica".


La riflessione ad alta voce del vulcaniano suscita un’iperemia congiuntivale all’amministratore delegato, lui che smania per i bigliettoni di carta moneta che svolazzano via dal portafoglio ogni secondo che scatta sul contatore dell’Enterprise, non può sopportare un alieno con le orecchie a punta che si trastulla con una sfera di silicio in mano. L’amministratore delegato sfodera dalla parete dell'ufficio la mappa della miniera: un labirinto di gallerie che traforano uno scrigno di pietre preziose, la mappa del tesoro adesso è un frutto proibito, con un baco all’interno.


Alla fine dell’avventura, dopo che il signor Spock è entrato in contatto empatico con la creatura, che il dottor McCoy ha curato la creatura con impacchi freddi di calcina, che il capitano James T. Kirk si è commosso per la triste storia (sempre della creatura), tante piccole creaturine sgusciate fuori dalle sfere di silicio scavano innumerevoli gallerie per la gioia dei minatori, dell’ingegnere e dell’amministratore delegato che ha impresso nelle pupille il simbolo del dollaro.
Indubbiamente la labirintica miniera è una wunderkammer e la creatura, il mostro dell'oscurità, è il suo bestiario.

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