Il 1 ottobre la Giunta comunale di Firenze ha messo il semaforo sul giallo andante (Adelante Pedro, con juicio!) per il trasferimento dello stadio di calcio dal quartiere di Campo di Marte - che verrà “rigenerato” - all’area di Castello (l´area di proprietà della Fondiaria dove, secondo le previsioni urbanistiche attuali, dovrebbero sorgere un parco pubblico di 80 ettari, la nuova sede di Provincia e Regione, numerosi appartamenti e uffici). O meglio, quello che viene trasferito è la “funzione stadio” perché lo Stadio "Franchi" non può essere demolito, in quanto opera vincolata, né può essere smontato e rimontato come una costruzione Lego. Questa decisione ha subito, a monte, pochissime critiche nella maggioranza, ma una assai colorita, quella espressa ai microfoni di Controradio dall’assessore alla cultura Giovanni Gozzini:
E' un'operazione molto scorretta al limite dell'illegalità. La mia opinione molto sfumata è che i Della Valle possono arrotolare il loro progetto e ficcarselo su per le trombe del così detto (1).
Così si esprimeva l’assessore alla cultura la mattina, ma con il sopraggiungere delle ombre lunghe della sera apportatrice di refrigerio e miglior consiglio, così chiosava:
Da 21 anni parlo nella mia trasmissione a Controradio da privato cittadino di cose che non conosco e di cui non mi occupo e intendo continuare a farlo. Credo sia necessario scindere le due cose: assessore e vita privata. L'assessore Gozzini in giunta seguirà quello che dicono il sindaco e l'assessore all'Urbanistica Gianni Biagi che sono competenti e hanno seguito il progetto e in giunta voterò a favore dell'inserimento dello stadio nell'area di Castello. Sarà un voto di squadra e convinto perché Firenze ha bisogno di spostare lo stadio e la Fiorentina ha bisogno di un nuovo impianto (2).
Il giorno dopo l'assessore si era dimesso. Quindi, tutti d’accordo per il nuovo stadio, anche quelli che non erano (sono) d’accordo, tutti i presenti e anche gli assenti e gli ex (maschi, femmine e cantanti), a maggior ragione quelli che non hanno alcun dubbio, come il presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi:
A viso aperto dico a tutti i cittadini che la Fiorentina è viola, non appartiene a nessun colore politico. Impegniamoci tutti affinché lo stadio si faccia. Basta con le chiacchiere, passiamo ai fatti, perché il progetto è una grande operazione per Firenze. Farò di tutto perché lo stadio si faccia senza se e senza ma (3).
A parte il fatto che simili affermazioni non si possono fare che a viso aperto (avesse detto mai un nuovo stadio, mai! devono passare sul mio cadavere, ecc.) c'è un ma. C’è un ma? Ma! Ma ne vogliamo parlare? e parliamone (tanto per la cronaca): il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, ci tiene a precisare che non si è mai detto favorevole al progetto dei fratelli Della Valle (4). Progetto che comprende, oltre lo stadio (la ciliegina sulla torta), centri commerciali, musei, sale espositive, negozi sottoterra, alberghi, e via andare. Una specie di Calciolandia (per non dire Disneyland, ché qualche esteta ignorante - di Topolino - si potrebbe anche offendere).
Insomma stadio (nudo e crudo) o “funzione stadio”? questo è il problema. Dove finisce lo stadio e inizia la funzione mistica del tifoso?
Come al solito nel nostro Bel Paese le sguaiate critiche, le balzane autocritiche e le stoiche dimissioni ('sta volta non respinte al mittente) facevano passare sotto silenzio gli interventi seri, come per esempio l’intervento del 22 settembre del capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo:
La normativa vigente è chiara: in questi casi la legge regionale 1/2005 richiede una nuova fase di adozione, con pubblicazione e possibilità di compiere osservazioni da parte dei cittadini. Né può la Giunta procedere con controdeduzioni aggiuntive […] L’occasione di compiacere i Della Valle e i tanti tifosi viola è stata colta al volo, e infatti abbiamo assistito al coro unanime di approvazione da parte di tutti i candidati a sindaco del PD [ma se lo stadio deve essere costruito allora] i costi ricadano completamente a carico dell’ACF Fiorentina [e] se Castello dovesse essere l’area scelta per il nuovo stadio, non deve essere sacrificato il grande polmone-verde lasciando a Fondiaria-Sai la costruzione del milione e 300.000 metri cubi previsti e per cui il parco era una compensazione. Se necessario, l’unica strada da percorrere è quella di ridimensionare le volumetrie previste nel piano Fondiaria (5).
Ma poi è davvero necessario un nuovo stadio?
Comunque (forse) “le controdeduzioni aggiuntive” del 1 ottobre sono state motivate dai seguenti limiti del vecchio stadio: una forma a “D” con forte limitazione nella visibilità; la presenza di un anello di atletica leggera con arretramento delle curve; non è coperto né si può coprire (in quanto vincolato); il quartiere di Campo di Marte è densamente abitato (6). Vero è che negli anni 30 tutti portavano il cappello e Campo di Marte era quasi aperta campagna, ma insomma oggi, come si suol dire, siamo nel XXI secolo!
(1) (Adnkronos) – 22 settembre 2008
(2) http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20080922/tit-firenze-assessore-gozzini-progetto-n-afde0ec.html
(3) (ASCA) - Firenze, 22 settembre 2008
(4) http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/30/via-libera-castello-ma-solo-per-lo.html
(5) Comunicato stampa dell'intervento di O. De Zordo (Ufficio stampa, Comune Firenze)
(6) P. Ignesti Bellezza vs funzionalità nello stadio “Franchi” a Firenze, in OPERE 21 (giugno 2008).
martedì 14 ottobre 2008
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