martedì 4 novembre 2008

Marinetti, se ci sei, batti un colpo!


Sulla rete è presente questo Manifesto che canta le connessioni.

Poi ci sono queste capsule del tempo che si moltiplicano, e spesso si perdono, nello spazio vuoto o nella memoria di un bambino. E spesso quando casualmente si ritrovano ci fanno fare il viso rosso, desiderare di non averle mai confezionate.

All'inizio del 1900, un gruppo di studentesse americane del Mount Holyoke college, in Massachusetts, sigillò una scatola di metallo destinata alle colleghe del lontano anno 2000. Una volta aperta, 100 anni e 20 minuti dopo (i minuti necessari ai fabbri per scardinarla), all'interno sono stati trovati un berretto universitario, programmi teatrali, una foto della classe 1900, alcune monete, un libretto d'esami e soprattutto un messaggio. "Se la scienza vi ha insegnato quello che molti credono sarà uno degli elementi più diffusi delle vostre conoscenze, ovvero il potere di comunicare con il mondo invisibile dal quale saremo osservando il vostro destino - recitava il testo - vi preghiamo di rispondere a questo messaggio" (1).

Una evidente connessione è con un bellissimo film di Carpenter - visto tempo fa, e di cui ora ricordo il titolo (Il Signore del Male) - dove c'è una squadra di ricercatori, tecnici, scienziati e operatori dell'occulto (cioè religiosi) che si insediano in una chiesa (appartenente alla confraternita del sonno; in pratica i frati pregano dormendo, e va be' questi sono speciali) al fine di studiare uno strano fluido verde (cioè il Male allo stato puro, un vero e proprio sciroppo di menta del Maligno), racchiuso in una capsula di cristallo chiusa ermeticamente. Tutti quelli che dormono (frati e laici) nei locali della chiesa fanno lo stesso sogno, che in realtà non è un sogno ma un messaggio trasmesso dal futuro.

Le studentesse americane del Mount Holyoke college e Carpenter potrebbero chiedere agli autori del Manifesto i diritti di ©.

Marinetti, se ci sei, batti un colpo.

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