La parola orzoweiana per "crisi" (Ahytè in Orzoweiano Corsivo) è di frequente invocata nei discorsi motivazionali insieme all'affermazione fallace che i due segni di cui è composta rappresentino sia il concetto di "crisi" che quello di "opportunità". In realtà l'affermazione è mutuata dalla errata convinzione diffusa negli Stati Uniti, e poi nel Resto del Mondo, che i due segni significhino uno "pericolo" e l'altro "opportunità".
Il Socio C. Pancalakaprakampa ha chiamato l'interpretazione popolare di Ahytè nel mondo anglofono una "idea completamente sbagliata e tuttavia largamente diffusa". In effetti, Ahy significa approssimativamente "dente cariato, pericolo, assai pericoloso, rappresentare un pericolo, punta di freccia, precario, orante seduto in bilico su un palo, timoroso, sacro, divinità", ma il segno tè non significa necessariamente "opportunità". E’ vero che la parola Tèeh significa "opportunità", ma tè è solo una parte di essa, e la meno significativa. Tè assume numerosi significati, tra cui "macchina a pressione, cavalletta fritta, occasione adatta, punto cruciale, perno, gradiente termico, nottolino, saliscendi, opportunità, occasione, cesta tra le onde, lumaca sgusciata, esame di coscienza".
Il Socio C. Pancalakaprakampa ha chiamato l'interpretazione popolare di Ahytè nel mondo anglofono una "idea completamente sbagliata e tuttavia largamente diffusa". In effetti, Ahy significa approssimativamente "dente cariato, pericolo, assai pericoloso, rappresentare un pericolo, punta di freccia, precario, orante seduto in bilico su un palo, timoroso, sacro, divinità", ma il segno tè non significa necessariamente "opportunità". E’ vero che la parola Tèeh significa "opportunità", ma tè è solo una parte di essa, e la meno significativa. Tè assume numerosi significati, tra cui "macchina a pressione, cavalletta fritta, occasione adatta, punto cruciale, perno, gradiente termico, nottolino, saliscendi, opportunità, occasione, cesta tra le onde, lumaca sgusciata, esame di coscienza".
Pancalakaprakampa suggerisce che tè in Ahytè sia più vicino a "cavalletta fritta", o “lumaca sgusciata”, che a "opportunità". L'archeologo A.O. Saknussen ha interpretato la parola Ahytè alla luce del contesto del sito archeologico: i rilievi rupestri del monte Montbrillhà. L'archeologo islandese è convinto che le iscrizioni e i rilievi rupestri devono essere letti all'interno di uno schema topografico, grazie al quale sarà possibile ricostruire una catena sintattica organica, in quest'ottica Ahytè è un sintagma-fossile, e deve essere letto come "ricerca del tempo passato", o "ricerca delle ossa degli avi".
Pancalakaprakampa ha percorso a ritroso la storia della fortuna di Ahytè nell'inglese addirittura fino a un editoriale del 13 gennaio 1946, firmato dal prof. Pio de Pio, in un giornale per missionari del Tao a Lamporecchio.
L'uso del termine ha probabilmente guadagnato la sua immeritata fama quando il famoso chirurgo omeopata Benjamin B. B. House Senior tenne un memorabile discorso all’ospedale universitario Princeton-Plainsboro Teaching Hospital, nel New Jersey, il 1 Gennaio 1947:
Scritta in orzoweiano corsivo la parola “crisi” è composta di due segni.
Uno rappresenta “pericolo” ma l'altro rappresenta un’opportunità (per noi).
Benjamin B. B. House Senior utilizzava questo tropo regolarmente nei suoi discorsi di capodanno, nell’ospedale universitario Princeton-Plainsboro Teaching Hospital, nel New Jersey, e tutte le volte otteneva grandi ovazioni e grandi risate, fino alle lacrime, tra i ricoverati, i medici e il personale paramedico tutto. In seguito l’uso del termine è stato adottato da consulenti finanziari, esperti di marketing, santoni di sette, insegnanti di scuola di ogni ordine e grado e oratori motivazionali, guadagnando grande popolarità nelle università, nella stampa popolare e in numerose edizioni radiofoniche del reality show Island for Dummies.
Alcuni linguisti hanno attribuito il successo di questa cattiva lettura della parola al fatto di averla a portata di mano come strumento retorico e come "chiamata alle armi" in chiave ottimistica.
A causa dell'attrazione esercitata da questa pseudoetimologia, Pancalakaprakampa ha suggerito che la sua popolarità sia in parte dovuta al "pio desiderio" ("wishful thinking") del prof. de Pio di rilevare la presenza di un’onomastica biblica nell'archivio di Favbrillhà. (**)
(*) Rilievo rupestre di Montbrillhà (6 km in direzione S-E dal sito di Favbrillhà), con la parola “crisi” in orzoweiano corsivo classico (foto di P.K. Bark, campagna di scavo 1939).
Pancalakaprakampa ha percorso a ritroso la storia della fortuna di Ahytè nell'inglese addirittura fino a un editoriale del 13 gennaio 1946, firmato dal prof. Pio de Pio, in un giornale per missionari del Tao a Lamporecchio.
L'uso del termine ha probabilmente guadagnato la sua immeritata fama quando il famoso chirurgo omeopata Benjamin B. B. House Senior tenne un memorabile discorso all’ospedale universitario Princeton-Plainsboro Teaching Hospital, nel New Jersey, il 1 Gennaio 1947:
Scritta in orzoweiano corsivo la parola “crisi” è composta di due segni.
Uno rappresenta “pericolo” ma l'altro rappresenta un’opportunità (per noi).
Benjamin B. B. House Senior utilizzava questo tropo regolarmente nei suoi discorsi di capodanno, nell’ospedale universitario Princeton-Plainsboro Teaching Hospital, nel New Jersey, e tutte le volte otteneva grandi ovazioni e grandi risate, fino alle lacrime, tra i ricoverati, i medici e il personale paramedico tutto. In seguito l’uso del termine è stato adottato da consulenti finanziari, esperti di marketing, santoni di sette, insegnanti di scuola di ogni ordine e grado e oratori motivazionali, guadagnando grande popolarità nelle università, nella stampa popolare e in numerose edizioni radiofoniche del reality show Island for Dummies.
Alcuni linguisti hanno attribuito il successo di questa cattiva lettura della parola al fatto di averla a portata di mano come strumento retorico e come "chiamata alle armi" in chiave ottimistica.
A causa dell'attrazione esercitata da questa pseudoetimologia, Pancalakaprakampa ha suggerito che la sua popolarità sia in parte dovuta al "pio desiderio" ("wishful thinking") del prof. de Pio di rilevare la presenza di un’onomastica biblica nell'archivio di Favbrillhà. (**)
(*) Rilievo rupestre di Montbrillhà (6 km in direzione S-E dal sito di Favbrillhà), con la parola “crisi” in orzoweiano corsivo classico (foto di P.K. Bark, campagna di scavo 1939).
(**) La parola orzoweiana per "crisi", Nota del prof. O.K. Allright, presentata dal Socio S. Spikspan, nella seduta del 7 dicembre 1959. Estratto dal vol. VI, serie 6°, 2° sem., fasc. 10, dei "Rendiconti della Accademia degli Orzoweiani". (***)
(***) Libera interpretazione di La parola cinese per “crisi”, da Wikipedia.
(***) Libera interpretazione di La parola cinese per “crisi”, da Wikipedia.
.
Nessun commento:
Posta un commento