domenica 8 novembre 2009

Commento a un commento ai PS (n. 3)

Capitolo terzo dei Promessi Sposi. Renzo, consigliato da Agnese, si decide di rivolgersi all’avvocato, “quel dottore alto, asciutto, pelato, col naso rosso, e una voglia di lampone sulla guancia”, che abita e lavora a Lecco e che tutti chiamano Azzecca-garbugli. Renzo dall’avvocato non ci va a mani vuote, ma con quattro capponi vivi.

[…] Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù, nella mano d’un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura. (11) […]

(11) tra compagni di sventura. Può alludere, come molti credono, agli italiani esuli; ma anche agli italiani in generale; e anche agli uomini in generale!.

Questo commento mostra un aspetto stranamente attuale di ac (anonimo commentatore).
Prendiamo, per esempio, il caso del crocefisso esposto nei luoghi pubblici. E’ questo un caso da far accapponare la pelle a un uovo sodo, altro che avvocato Azzecca-garbugli.
La questione è però semplice: c’è chi lo vuole e c’è chi non lo vuole (esposto nei luoghi pubblici).
Il punto è capire quali sono i fini nell'esporre il crocefisso nei luoghi pubblici.
Certo, al tuttologo televisivo non serve ricercare un fine (per inc*** con x o y una causa vale l’altra); eccolo, infatti, mostrare ingrugnito sul bavero della giacca una piccola croce argentea.
E’ necessario l'esposizione del crocefisso per convertire il non credente che lavora in un luogo pubblico? Certo che no. E il non credente che non vuole il crocefisso esposto in ufficio cosa rischia nell'aldilà? Basta chiedere, ad un cattolico osservante, se esiste l’inferno e ti risponderà, sì… ma è vuoto. Ora, se anche Adolf Hitler è costretto a dormire rattrappito sullo zerbino davanti alla porta dell’inferno perché non lo fanno entrare, il non credente che non vuole il crocefisso esposto nei locali pubblici, al massimo della pena sconterà un paio di settimane in purgatorio.
Ma nessun singolo cattolico osservante dirà che l'esposizione del crocefisso in un locale pubblico serve per convertire il non credente, né per sottolineare la potenza della Chiesa (per questo ci sono già chiese e cattedrali pinate d'arte e di oro e d'argento e di pietre preziose in Italia). E non esiste alcuna ingerenza da parte della Chiesa, perché l’Italia è un paese laico; quindi il crocefisso è esposto nei luoghi pubblici per motivi laici e profani, come un simbolo dello Stato, cioè in quanto radice della nostra Storia, e probabilmente anche della nostra Geografia, (ma quel coso che sghignazza in un angolo è il Leviatano?).

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