mercoledì 18 novembre 2009

Anabasi di una frase (n.1)

Ruppemi l’alto sonno ne la testa
un greve trono, sì ch’io mi riscossi
come persona ch’è per forza desta;
e l’occhio riposato intorno mossi…
Dante, Inferno (Canto IV, 1-4)

Tempo fa, mi ero occupato su questo blog delle Wunderkammern presenti nel cinema e in letteratura, e avevo proposto una personale classificazione, degna, direi senza falsa modestia, di M il mostro di Dusseldorf, ed ero lì, in particolare in questo post, con la testa tutta presa e occupata da fuchi marini pesci che giocano a palla ragni e mosche nel piatto ingegneri pescivendoli fiocineri canterini e ceneri di tabacco, per mettere sotto la lente di ingrandimento del mio occhio anabasilico una strana e oscura frase presente in una citazione da un famoso romanzo di Verne. Riporto interamente la citazione, colorando d'azzurro la misteriosa frase:

Quello che credete sia carne, non è altro che filetto di tartaruga marina; ecco un piatto di fegato di delfino, che prenderete per un umido di maiale. Il mio cuoco è molto abile, eccellente per conservare i vari prodotti dell’Oceano. Assaggiate tutti questi cibi; ecco una conserva di oloturie che un malese direbbe senza rivali al mondo; ecco una crema di latte fornito dalla mammella dei cetacei, e lo zucchero dai grandi fuchi del mare del Nord, e infine permettetemi di offrirvi marmellata di anemoni che sono migliori dei frutti più saporiti.

Ho cercato su Google, ma il mistero per me rimane intatto. Ecco una controprova (45.220 risultati trovati, oggi).
Di qualche mistero prima o poi si arriva alla soluzione; tutti sanno, ad esempio, che la cosa nel film La Cosa di Carpenter, è Kurt Russell; guardatelo come sogghigna amaro e cattivo mentre seduto e affranto, accanto alla pira della base polare, dopo che ha passato la bottiglia di whisky, con un frammento dentro della cosa, all’ultimo disgraziato superstite umano (non a caso un nero, ché nei film di fantascienza sono vittime predestinate), che ha bevuto, ignaro.



Ma perché diavolo un diavolo di malese pagano dovrebbe, per Verne (e il professore-ameba), essere un esperto mondiale in confetture di frutta noi non lo sappiamo ancora.

Con i prossimi post cercheremo di venirne a capo.

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