giovedì 12 novembre 2009

Mattatoio n.5

Mattatoio n.5 o La crociata dei bambini è il più importante libro, di tutti i tempi, contro la guerra. L’autore era prigioniero a Dresda e fu testimone della sua distruzione.

5 citazioni dal libro (nella traduzione di Luigi Brioschi, U.E. Feltrinelli):

(1) Un tedesco americano di quarta generazione, oggi residente in mezzo agli agi di Cape Cod (dov’è fin troppo schiavo del vizio del fumo), ebbe modo di assistere, molto tempo fa, come soldato di fanteria hors de combat, prigioniero di guerra, al bombardamento di Dresda, in Germania “la Firenze dell’Elba”, e di sopravvivere per narrarne la storia.
Questo è un romanzo scritto un po’ nello stile telegrafico e schizofrenico in uso sul pianeta Tralfamadore, da dove vengono i dischi volanti.
Pace.

(2) …le venne una gran voglia di un crocifisso, e se ne comprò uno in un negozio di regali di Santa Fe durante un viaggio che la famigliola fece nel West al tempo della Grande Crisi. Come tanti altri americani, cercava di costruirsi una vita che avesse un senso con le cose che trovava nei negozi di regali.

(3) Io sono un tralfamadoriano, e vedo tutto il tempo come lei potrebbe vedere un tratto delle Montagne Rocciose. Tutto il tempo è tutto il tempo. Non cambia. Non si presta ad avvertimenti o spiegazioni. E’, e basta. Lo prenda momento per momento, e vedrà che siamo tutti, come ho detto prima, insetti nell’ambra.

(4) Evadere era fuori questione. Fuori della cupola l’atmosfera era satura di cianuro e la Terra si trovava a 713.700.000.000.000.000 chilometri di distanza.

(5) Là fuori non c’era nulla, non c’era alcun genere di traffico. C’era solo un veicolo, un carro abbandonato con due cavalli. Il carro era verde e a forma di bara.
Gli uccelli parlavano.
Un uccello disse a Billy Pilgrim: “Puu-tii-uiit?

Kurt Vonnegut, unico erede, fratello germano, di Mark Twain.

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