Dello Spin non si parla mai. Eppure i costituenti ultimi della materia, dal chicco di caffè al Monte Bianco, sono quark ed elettroni. Essi non vanno immaginati come “palline” e basta. Ciascuna di queste “palline” ruota attorno a se stessa, come fosse una “trottolina”. In inglese “SPIN” vuol dire “trottola”. Ecco l’origine del termine.
Volendo capire la logica di Colui che ha fatto il mondo, non si può dimenticare lo Spin.
A. Zichichi, L’Infinito, Edizioni Net, pag.19.
Immaginate un dio ludico, che avrebbe voluto giocare tutto il tempo con le sue creature, con la palla, con la corda, con il gioco del riporto, ma purtroppo ancora nessuno aveva inventato la corda, nessuno aveva inventato la palla perché ancora non esisteva il gioco del calcio, i tornei di tennis, i campi da golf, ecc, inoltre, cosa più seria e grave, non esisteva ancora alcuna creatura, neppure un boxer per giocare al lancio e al riporto del bastoncino. In quel tempo, che non era tempo, in uno spazio bianco, che non era spazio e si colora di bianco solo per comodità di lettura, c’era solo questo dio ludico e il resto era nulla, meglio non era nulla. Volendo spersonalizzare la materia esisteva solo il sacro ma non esisteva ancora il profano. E come poteva esistere il profano, se fin dai tempi di Romolo e Remo, nei riti sacri di fondazione, la prima cosa che i fondatori di città e di templi cercavano in giro era uno stecco appuntito per tracciare nella terra un solco che fungeva da confine. Fatto quello, il più era fatto. Ecco delimitato uno spazio e un tempo, noi siamo dentro, voi restate fuori, pro-fani, dentro e fuori, questo e quello a noi e a voi solo il codesto, e crepate d'invidia, tiè!!! Tutto il resto era una conseguenza logica, i riti di passaggio, il linguaggio, la guerra, la pace, i capri espiatori, le partite di calcio truccate, ecc. Be’ se c’era uno stecco in giro era facile, era banale, grazie. A dio sarebbe bastato puntare lo stecco in terra come il braccio di un compasso e fare un giro su se stesso, e avrebbe creato il mondo (e la banca mediolanum). Ma non c’erano stecchi in giro, e a questo dio gli dovevano girare non poco. Girare cosa? Fare un giro su cosa? Bang! (Big Bang dal nostro punto di vista). Sorbole, illuminazione! E dio creò trottolin che trottolava, senza gambe pur andava, senza culo e pur sedeva, come diamine faceva? E vide che era un buon figliuolo. Poi si stancò. Che al resto della creazione, compresa la dimostrazione alla lavagna di trottolin che trottolava che ci pensasse un po’ bene il suo assistente demiurgo a farla, quel lucifero sempre lì a tramare nell’ombra, buon figliuolo del resto, ma che diventasse un giorno titolare di cattedra va’ là, poca vela, gli sembrava impossibile al buon vecchio.
Oddio, eliminato l'impossibile, quel che restava, per quanto improbabile, doveva essere vero.
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sabato 12 dicembre 2009
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