mercoledì 26 agosto 2009

Stanze parallele e famiglie convergenti

Chi non si dispererebbe come un gatto portato dal pelagatti per farsi spelacchiare, come un torvo Giobbe maledetto, seduto sul classico monte di ceneri e rovine, se tornando a casa trovasse il proprio appartamento messo sottosopra, capovolto, in rovina, insomma messo a soqquadro da una banda di ladri idioti o da un boxer di nove mesi?
Più o meno tutti, esclusa la famiglia Sanford che ha fatto delle macerie e delle rovine un lavoro e un’arte e un destino, e la meno sospettabile famiglia Queen.



Ecco Ellery che se la ride, le mani in tasca, additato dal padre furente. Mica che il padre è adirato per il comportamento indifferente del figlio. Macché, entrambi pensano solo ai documenti segreti dell’ultimo caso di omicidio, sicuramente quelli cercavano i ladri (lo stupore della ragazza è palese). Immaginate uno scrittore tipo Salinger (o tipo Forrester) che tornando a casa trova lo studio a zampe all’aria come una gallina ubriaca, con tutti i preziosi manoscritti numerati e bollati con contrassegni colorati ad uso delfini sparsi e mescolati e pesticciati sul pavimento. “Un contrassegno rosso significa, se muoio prima di averlo finito pubblicatelo così com'è, uno blu significa pubblicatelo ma prima sottoponetelo a revisione, e così via” (Da Wikipedia, voce Salinger).



Chiaro che il padre è inc*** per lavoro, ma perché Ellery ride come un micco? Perché sa di aver messo per distrazione i documenti segreti in cucina, dentro al frigorifero, sotto il tacchino.
Davvero, i Queen e i Sanford: famiglie convergenti in stanze parallele.

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