Con questo post chiudo in bellezza, con una delle mie solite caz.. illuminazioni di fine inverno, chiudo una serie di post dedicati alle biblioteche presenti nei films e nei romanzi.
Da dove ho cominciato? Pagando i miei debiti, spiegavo che il titolo del post, in sintonia con quella notte di Halloween del duemilanove, era copiato dal titolo di un romanzo di fantasmi e di strani esseri immortali e di streghe e maghi, di Ray Bradbury, Ritornati dalla polvere.
Ok, ma Bradbury dove aveva preso il titolo del suo libro? cioè perché si dice di qualcuno o di qualcosa che è “ritornato dalla polvere”?
Ebbene, per capire il senso di questo strano modo di dire, avete mai visto qualcuno o qualcosa ritornare dalla polvere?, si deve tornare indietro di qualche millennio nella storia, anzi si deve arrivare proprio al capolinea della storia, là dove la storia ha avuto inizio, in quella terra in mezzo ai due fiumi. All’epoca di Sargon di Akkad la scrittura cuneiforme si disponeva già in modo ordinato sulla superficie dell’argilla cruda (facendo felici i puristi della forma e anche gli esegeti del contenuto), e il testo si leggeva a partire dalla parte superiore del recto, poi la tavoletta veniva ruotata in mano e si continuava la lettura lungo il margine inferiore, si proseguiva a ruotare e si leggeva sul verso e infine sui margini, prima il sinistro e poi il destro, spesso però il senso era oscuro, ed era pure difficile individuare il recto e il verso della tavoletta d’argilla. Le tavolette, se dovevano viaggiare, erano chiuse e sigillate dentro buste d’argilla. Tavoletta e involucro venivano cotti, ma prima la tavoletta veniva cosparsa di polvere di argilla cotta per facilitarne l’estrazione dalla busta. Quando lo scriba rompeva l’involucro soffiava sulla polvere e liberava i segni della scrittura, che per magia tornava alla vita, e parlava, parlava, cioè magari la tavoletta diceva solo quattro cazzate sgrammaticate, o ripeteva un indovinello vecchio come il cucco, o un quesito matematico rivolto all’apprendista scriba contabile, o si abbandonava ad occhi chiusi al gossip più sfrenato, o a qualche invocazione al dio dell’oceano delle acque dolci sotterannee, o ripeteva una formula magica per far piangere il dio della tempesta locale. A quei tempi tutto era nuovo e fresco come un mattino di primavera, tutti i giorni t'inventavano la ruota, e già sentire parlare una tavoletta d'argilla era una cosa nuova, e poi la tavoletta mica aveva una boccaccia come la lettera parlante di Harry Potter...
Vedi quella tavoletta chiusa nel buio di un involucro d'argilla, danzare nell'oscurità e nella polvere dentro un involucro d'argilla e poi esplodere verso, esplodere un mondo di segni e parole...
Dicono che qualche tempo dopo, qualche millennio dopo per la precisione, uno studioso ha creduto bene di leggere, nelle tavolette d’argilla degli archivi di Ebla, gli scartafacci della Bibbia.
Ecco, vorrei chiudere questo post su quell’illusione, che un libro particolare, separato ed esaltato dal resto dei libri, possa essere il Libro, che un libro possa essere la Bibbia. Qualche tempo fa era di moda dire di un certo libro che era la bibbia di un certo argomento. Entravi alla Feltrinelli e ti trovavi circondato da bibbie, c’era la bibbia della cucina cruda, la bibbia della cucina vegan, la bibbia della cucina a base di funghi allucinogeni, la bibbia del perfetto terrorista casalingo, la bibbia del venditore porta a porta di bibbie, la bibbia del vero ateo, la bibbia del nudista, la bibbia del ciclista, la bibbia dell’addestratore di pechinesi, c’era pure la bibbia del Dos! Poi la moda è passata, ora entri alla Feltrinelli e ti trovi circondato dai grulli, c’è la cucina cruda per Dummies, la cucina vegan per Dummies, la cucina a base di funghi allucinogeni per Dummies, il perfetto terrorista Dummy, il venditore Dummy porta a porta di bibbie per Dummies, il vero ateo Dummy, il nudista Dummy, il ciclista Dummy, l’addestratore Dummy di pechinesi dummies, c’è pure il Berlusconi for Dummies, ma questo non è una novità, quello c’era già su una tavoletta di Ebla, al tempo di Sargon di Akkad.
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martedì 16 febbraio 2010
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