sabato 24 ottobre 2009

Il nostro comune amico Charly

Qualche sera fa, mentre portavo a spasso il cane, ho fatto notare a un tizio che stava parcheggiando un’auto rossa sulle strisce pedonali che quello non era il posto giusto per lasciare l’auto in sosta, e il tizio, emulo di Guicciardini, dice, Per lei è un problema?

L'insegnamento notturno di filosofia del particulare e il successivo mio ripensare a una riflessione scritta in un post, e che avrebbe voluto essere buffa, insomma una facezia, cioè una battuta, ma che dico una battuta, una battutina-ina-ina, ma proprio a livello di scuola non dirò elementere, ché certi bambini d’oggi sono alti (quasi) come Brunetta e svegli e ganzi come il Magico Silvio, ma proprio a livello di scuola rudimentale, ammesso e non concesso che esista una simile scuola in Italia, mi hanno fatto scoprire, insomma, una connessione. E qui riporto la riflessione (per i lettori giustamente pigri):

Zichichi ha scritto che l'evoluzione biologica non è scienza galileiana, ché ad essa mancano i due pilastri che hanno permesso la grande svolta del millesei: riproducibilità e rigore.
E' vero, Darwin guida ancora una vecchia 500 (l'ho visto ieri che svoltolava in Via Circondaria).


La parte faceta della riflessione è, ovviamente, contenuta nella seconda frase, che ho messo a commento alla parte seria della riflessione, e questa da attribuire al fisico Antonino Zichichi.
OK, e fin qui ci siamo, ma come si chiamava di nome Darwin? Non c’è bisogno di chiederlo a Google perché tutti sanno, e quindi anch’io, che Darwin di nome faceva Charles. E con ciò sono già quasi alla meta e oltre la metà di questo post: urge mostrare la prima immagine esplicativa (presa come le altre due dal film Duel di Steven Spielberg):



Chi ha visto il film, e se lo ricorda bene, sa che del misterioso camionista (che prima non da strada e poi insegue su e giù per le colline di mezza America un conducente, coi baffi e gli occhiali da miope, di un’automobile rossa fiammante) si vedono solo un paio di stivali di pelle e una mano.

Ecco l’immagine dove si vede la mano sinistra del camionista invitare l’automobilista coi baffi e occhiali da miope a superare senza indugio e timore ché la strada è tutta libera.


Ed ecco l’ultima immagine con l'azzardato sorpasso (e con ciò mi avvio velocemente alla conclusione del post). Notare il sottotitolo in inglese con il commento dell’automobilista al modo di guidare ondivago e flemmatico del camionista.


Il mistero, come direbbe Ellery Queen, è risolto. Per il lettore che ha ancora qualche dubbio sull’identità del camionista, si può procedere con il metodo deduttivo.

Chi è Charlie? Charlie Brown? No, troppo piccolo per avere già la patente per guidare il camion.
Charlie Chaplin? No, troppo vecchio per guidare il camion. Charly lo scimpanzee dello Zoo di Berlino? Suvvia, certo è possibile, ma mi pare assai poco probabile. Insomma, escludendo mentalmente, con similari argomentazioni, mille altri Charlie non resta che concludere che il camionista è Lui, il Magico S... no :) Ovvio che è Charles Darwin, che vispo come un bradipo addormentato sopra un pero fece passare più di vent’anni in studi e in prove prima di pubblicare l’Origine delle Specie. Ma perché Charles Darwin ce l’ha con l’automobilista coi baffi e gli occhiali da miope?
Come una ciliegia tira l’altra così nella Scienza delle Deduzioni e delle Connessioni una felice risposta a una domanda genera sempre una nuova e infelice domanda, finora senza risposta.

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