mercoledì 30 settembre 2009

Paese d'Ottobre n. 5

Un tardo pomeriggio d’autunno, un vecchio saggio si presentò agli abitanti di un villaggio, chiedendo loro se era meglio essere ricco e bello o povero e brutto. Tutti gli risposero in coro, ricco e bello! L’unico ricco presente, lisciandosi la coda di paglia, puntualizzò tra i denti, ricco è bello. Allora un tale saltò su dicendo che certo anche i ricchi piangono, ma almeno hanno un fazzoletto dove soffiarsi il naso. Affatto! Quest’ultima affermazione non potrà mai convincermi del tutto, esclamò il barbiere di Russell, il naso io me lo soffio sempre con tre dita della mano sinistra. Ma il vecchio saggio non aveva finito. Le vere domande (con le risposte incorporate) stavano per calare.
Però se tu fossi un ricco vissuto nella Germania degli anni Venti del secolo scorso cosa avresti potuto comprare con un miliardo di marchi? Solo mezzo panino. Però all’olio.
Però se tu fossi Alcuino di York cosa avresti potuto comprare con i risparmi di tutta una vita spesa a insegnare? Manco mezz’ora con la brunetta di Carlo Magno.
Però se tu fossi un alieno di Andromeda come valuteresti le nostre bellezze? La risposta, inimmaginabile e intraducibile, arriverà tra 80.000 anni.
E però, si dovrà distinguere tra arte e realtà. E però chiamo a testimone la madre di Whistler.
E però, se si elimina l’arte, cosa resta? Solo il gusto personale: non è bello quel che è bello, è bello quel che piace.
Ma ci sono sempre i bambini, esclamò una madre in lacrime.
E però, bisognerà decidersi, sono piccoli mostri, gamberottoli infilzati su teste tonde, o angeli cherubini?
E però il vecchio saggio fu accoppato e il cadavere seppellito sotto un pero.

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