domenica 31 gennaio 2010

Ritornati dalla polvere n. 5 (indice)

Indice analitico dei post che formano una “serie”, per formare una serie sono sufficienti 2 post.
Le serie hot spot sono evidenziate in rosso.

Rileggendo il primo post della prima serie mi sono tolto un peso dalla coscienza (*): errori, distrazioni e refusi, A è il metamanifesto del blog.

A. Orografia di avere (I e II), Eco, Cicognani e un errore capitale di Errorlandia.

B. Un’immagine in fuga (I e II). Sul giudizio e il pregiudizio, che poi è la stessa cosa. "Manifesto" del blog.

C. In attesa dello zio di Andromeda (I - IIIII - IV). Un esempio concreto e misurabile di B, con cani, ragni, mosche e il Voyager Golden Record e gli Alieni.

D. Problem Solving (I e II). La prima immagine del primo post della serie dice tutto il dicibile e l'indicibile, così non sgridate mai un boxer maschio (ché, lapalissianamente ragionando, non è mica una femmina e neppure un labrador), tirerà fuori la punta della lingua e fisserà lo sguardo nella straziante bellezza del creato, assumendo una simpatica espressione ebete tira ceffoni.

E, soprattutto, non cercate mai di convincere un gatto che un’anatra appesa a frollare è un’opera d’arte, un'installazione da contemplare in religioso silenzio e trattenendo il fiato ('ste ca**ate lasciatele a Flash Art).

E. Stanze parallele (IIIIIIIVVVIVIIVIII - IX). Le serie televisive americane degli anni settanta sono a tutt’oggi uniche e irripetibili, e non solo per i soggetti, i dialoghi e gli attori, ma anche per la cura, quasi maniacale, dei particolari, e nella resa magistrale dello spazio scenico. Qui confronto due delle più belle.

F. Curiose applicazioni di Autostitch (IIIIIIIV - V). Autostitch è un software atto a generare immagini panoramiche da foto digitali, ma può essere usato per fermare in un'immagine statica una serie di fotogrammi, catturati e salvati con altri software nel formato JPG, e ottenere informazioni filtrate dalla retorica del regista. Insomma trasformare il cinema, guarda dove ti dico io, in teatro, guarda dove ti pare, sempre se ne sei capace, o più o meno.

G. Wunderkammer (IIIIIIIVVVIVIIVIIIIXX - XI). La realtà delle idee nella filosofia: far le seghe ai fagiani o fuggire dalla finestra?

H. Paese d’Ottobre (IIIIIIIVVVIVII - VIII). Una serie di riflessioni autunnali. e però il vecchio saggio fu accoppato e il cadavere seppellito sotto un pero.

I. Commento a un commento ai Promessi Sposi (IIIIIIIVVVIVII - VIII - ...). Una serie di post dedicati al commento di una serie di note poste a commento in una vecchia edizione dei Promessi Sposi (il post n.6 che credevo datato è ritornato di attualità).

L. Ritornati dalla polvere (IIIIIIIVV - ). Quanto al libro di Michea, esso scomparve, immaginatevi che perdita se fosse stato l'unico esemplare. (J. Saramago).

M. Anabasi di una frase (IIIIIIIV - VVIVII). Tempo fa mi ero occupato delle Wunderkammern presenti nel cinema e in letteratura e avevo proposto una personale classificazione, degna, direi senza falsa modestia, di M il mostro di Dusseldorf, ed ero lì con la testa tutta presa e occupata da fuchi marini pesci che giocano a palla ragni e mosche nel piatto, ingegneri pescivendoli, fiocineri canterini e ceneri di tabacco, per mettere sotto la lente di ingrandimento del mio occhio anabasilico una strana e oscura frase presente in una citazione da un famoso romanzo di Verne. Ho cercato la Via su Google, ma il mistero per me era rimasto intatto… poi l’ho risolto, con in più uno spin-off.

N. Breve ma veridica storia delle religioni (III - IIIIVVVI). Ecco scendere dall’alto l’idea della spingenesi.

O. Anabasi di una parola (IIIIII - IV). Bootleggers, roll your tapes

P. Bestiario (IIIIIIIVVVIVIIVIII - ...). Il bestio è la chiave per uscire dal labirinto, e dunque per uscire da tutte le wunderkammern del mondo.

Q. no free dogs (I - ). …del sole di una stagione di leggerezza infinita e vedi le strade secondarie deserte libere correre i cani senza guinzaglio…

(*) Anticamente con coscienza si intendeva qualcosa di diverso da ciò che si ritiene oggi nell'ambito psicologico e filosofico. Non tutti gli antichi dividevano l'uomo in mente e corpo. Anzi era molto diffusa l'idea (oggi tornata alla ribalta) che l'uomo avesse tre funzioni relativamente indipendenti chiamate "centro intellettivo", "centro motore-istintivo" e "centro emozionale", collocate rispettivamente: in una parte dell'encefalo, nella parte terminale della colonna vertebrale (dove un tempo nell'uomo compariva la coda) e nella zona del plesso solare, in quelli che sono oggi chiamati "gangli del simpatico e del parasimpatico". Ebbene "coscienza" indicava quello stato interiore di sintonia tra i tre centri (sapere insieme) che, se raggiunto, permetteva all'uomo di elevare la propria ragione. (Wikipedia).


2 commenti:

  1. Scusami, ma che animaletto è?

    La foto è molto graziosa e originale. Ciao
    Gianlù

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  2. E' un opossum. L'immagine l'ho trovata sulla rete.
    L'idea, espressa nel post e in numerosi altri post, invece è mia, cioè usare la coscienza come se fosse la coda di un opossum :)

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